L'Italia continua a perdere competitività. Si deve investire in tecnologie per migliorare l'efficienza energetica e nella diversificazione delle fonti
L'Italia deve puntare sul rinnovamento tecnologico: con gli attuali finanziamenti nel campo Ricerca e Sviluppo, gli obiettivi posti dall'Europa non sono raggiungibili.
La spesa pubblica nella ricerca in campo energetico è in picchiata dal 2001. Saremo costretti a incentivare le fonti rinnovabili, importare nuove tecnologie e pagare per il mancato rispetto degli
impegni di Kyoto. Costi senza benefici, perché l'Italia non sta investendo in ricerca, continuando a perdere competitività, soprattutto rispetto a paesi come Germania e Regno Unito. Altro scotto da pagare, quello sul piano ambientale.
Gli occhi degli osservatori dentro e fuori dalla rete sono puntati sulla rotta intrapresa da alcuni dei maggiori giganti della tecnologia, le cui intenzioni sembrano proprio quelle di voler sterzare con decisione verso le tecnologie per la trasformazione dell'energia solare, o comunque verso i nuovi processi legati alla produzione energetica a minor impatto ambientale, quella che lascia da parte i combustibili fossili tradizionali.
E sono proprio le semiconductor company, le industrie che dispongono di tecnologie avanzatissime per il trattamento del silicio, ad essere particolarmente interessate a virare verso quel settore di mercato, ancora oggi di nicchia. Secondo Rhone Resch, responsabile della Solar Energy Industries Association (SEIA), "virtualmente ogni chipmaker sta soppesando un ruolo nel solare", mentre "a Silicon Valley è in atto la classica corsa campestre", dice T.J. Rogers,
presidente di Cypress Semiconductor, azienda che possiede il 56 per cento di SunPower. Una corsa campestre il cui premio spetterebbe a chi primo arriva di prepotenza sul mercato, con una tecnologia energetica solare (o altro settore di carattere decisamente ecologico) rivoluzionaria, più efficiente che mai, meno costosa di tutto quanto fabbricato sinora e il meno inquinante possibile. Un basso impatto ed un'alta resa legati a concetti, già al solo elencarli, difficili da conciliare.
USA Today ad esempio elenca i "favoriti" della gara verso le energie alternative: IBM, Intel e National Semiconductor. E mentre IBM lavora a sistemi che amplificano la resa di 10 volte, Intel investe 38 milioni di dollari in Sulfurcell, garantendo così continuità industriale al recente spinup del proprio stesso settore specializzato, una corsa che i due colossi hanno già intrapreso da qualche tempo. A cui si aggiunge National, che fa tesoro della propria esperienza in altri settori e, nella produzione di energia dal sole, cerca di minimizzare le perdite di resa energetica dovute all'ombra.
Sabato 2 2gosto alle ore 18 in località Rovecciano ad Offida verrà inaugurato un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica.
L’impianto è stato progettato e realizzato dalla società Energie Offida S.r.L., una società a totale partecipazione del Comune di Offida che nel territorio comunale gestisce tutto il servizio di distribuzione di energia elettrica.Esso ha avuto un costo complessivo di circa € 6.600.000,00 ed è assistito dal contributo in conto energia del Ministero dello Sviluppo Economico.