Safer Internet Forum 2008
September 25-26 2008, Luxembourg
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Precedenti articoli riguardanti l'attività della Commissione Europea e di alcune singole Nazioni:
Il Consiglio d'Europa lancia un gioco on line per proteggere i bambini
dalle insidie del Web (16 febbraio 2008)
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Il mondo di Loki: gioco virtuale contro la pedofilia (16 febbraio 2008)
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Pedofilia : polizia spagnola pubblica sul web foto di pedofili (20 febbraio 2008)
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USA e Gran Bretagna: come affrontano la pedofilia (28 febbraio 2008)
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Germania: FragFinn Motore di ricerca per bambini ( 1 marzo 2008)
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Aiutateci a fare di Internet un ambiente più sicuro per i bambini (1 marzo 2008)
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Microsoft® e Polizia Postale contro la pedopornografia online (2 marzo 2008)
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Proteggere i bambini in internet e nel web
Di Paolo Monge
Negli ultimi tempi il fenomeno della pedofilia on-line sta dilagando.
Questo era inevitabile, il miglioramento della portata delle reti, delle connessioni a banda larga e della connettività mobile, permette ormai di scambiarsi e pubblicare in rapidità contenuti anche molto pesanti in qualsiasi posto e situazione.
I pedofili, come ogni altra persona al mondo, si sono accorti della comodità che deriva dall'utilizzo di Internet e quindi la Rete è diventata uno dei maggiori sistemi di comunicazione e di condivisione anche in quel determinato raccapricciante scenario. Il male quindi non sta nella Rete, ma nel come viene e da chi usata. Nonostante il monitoraggio compiuto ogni giorno dalle forze dell'ordine è inevitabile che in un così vasto campo d'azione, qualcosa possa sfuggire. La natura stessa di Internet prevede una determinata libertà di pubblicazione di condivisione e di fruizione dei contenuti, ed è quindi improbabile rendere la Rete, libera dalla pedopornografia. Senza dubbio però è compito nostro, proteggere i minori e chi non è in grado di auto tutelarsi.
Mettere uno strumento della potenza in Internet nelle mani di un bambino senza la supervisione di un adulto responsabile, è come lasciare nelle sue mani una motosega accesa, sperando che riesca a fare la punta alle sue matite colorate.
continua >>> l'articolo di Paolo Monge e pubblicato da Roberto Trizio sul Network Alground Research Center
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cheyenne
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