Premiata l'iniziativa
Un’indagine dei rapporti tra scienziati e manager evidenzia le principali difficoltà nel mettere a frutto le buone idee. E intanto una serie di grandi compagnie mette in palio un riconoscimento
Instaurare collaborazioni fruttuose tra università e industrie è arduo a livello planetario, ma in Europa il muro tra queste due realtà è spesso insormontabile. È il “paradosso europeo”: le idee innovative e originali che nascono nei laboratori di ricerca dell’Ue finiscono per essere sfruttate da industrie del mercato asiatico o americano. Una soluzione concreta giunge dal primo programma pan-europeo, varato il 10 giugno scorso con lo scopo di incentivare la cooperazione tra aziende e università. Il progetto è promosso da una serie di grandi compagnie (Amgen, Microsoft, Procter & Gamble, Vinnova, Johnson & Johnson Pharmaceutical Research and Development e The Wellcome Trust) che hanno unito le forze per istituire il Premio per gli Imprenditori Accademici 2008 (Academic Entrepreneurs Award 2008). Tra i campi interessati ci sono le scienze della vita, la tecnologia dell’informazione, la chimica dei materiali e l’energia rinnovabile.
Un secondo contributo arriva grazie a un’inchiesta on line avviata da Science-Business il 13 luglio, che mette in luce, dopo la prima settimana di raccolta dati telematica, le maggiori difficoltà di comunicazione tra scienza e business. I primi risultati di questa inchiesta online hanno coinvolto gli iscritti al “Euroscience Open Forum”, il più importante congresso multidisciplinare dei ricercatori europei, tenutosi recentemente a Barcellona.
cheyenne
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