lunedì 19 maggio 2008

Dal floppy alla chiavetta USB

E’ finito il tempo dell’utilizzo del floppy disk o come siamo abituati a chiamarlo “dischetto”. Fino a qualche anno fa essi erano ancora i supporti più usati per la distribuzione di applicazioni e per il trasferimento dei dati: per un programma spesso bastava un semplice floppy, magari da 720 Kb. L’inventore del “dischetto” è David Noble della IBM che inizia a sviluppare la prima memoria su disco flessibile (floppy) per registrarvi il programma iniziale di controllo dei computer. L'unità di misura dei dischetti è il pollice, espressa mediante le virgolette ( " ). I primi floppy disk misuravano 8" con una capacità di 80 Kb, poi arrivarono quelli da 5,25" e avevano una capacità di 360/720 Kb, in seguito la dimensione fu ridotta a 3,5" e avevano una capacità pari a 1,44 Mb.In generale il disco Floppy è formato ssenzialmente da un insieme di tracce magnetiche concentriche. Quando su un Floppy viene memorizzato un file, esso viene messo in un pezzettino della traccia magnetica detto (che sarebbe un insieme di DATI) cluster. Ogni cluster ha una dimensione fissa; se un file non entra tutto in un Cluster, la parte in eccesso occuperà un altro Cluster libero. Un file di 1 Byte occupa un Cluster come un File di 215 Byte, se un file supera di poco le dimensioni del Cluster la parte in eccesso verrà messa in un altro Cluster che rimarrà quasi vuoto, questo procedimento si chiama Shack (che vuol dire spreco) perché la parte, del Cluster, che è vuota non sarà più utilizzabile da un altro.

L’utilizzo era legato all’installazione dei software - ricordo che per installare windows 3.1 ci volevano 25 floppy da inserire secondo un ordine ben efinito - oppure all'archiviazione dei dati; per molti anni fu l’unico sistema sicuro per trasportare i propri dati. Da pochi anni tutto questo ci sembra appartenere ad un passato molto lontano. Oggi è molto comodo avere con sé una cosiddetta "chiavetta USB" (detta anche "pen drive"), in pratica una sorta di unità disco a stato solido, utilissima per portare con se dati. Una chiave USB, o penna USB, o pendrive, è una memoria di massa portatile di
dimensioni molto contenute (qualche centimetro in lunghezza e intorno al centimetro in larghezza) che si collega al computer mediante la comune porta USB.
continua >>> l'articolo di Alessandro Sigismondi pubblicato su i-dome Network
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USB - Cos'è - Come funziona
Fino a pochi anni fa, collegare una periferica ad un computer era un'operazione abbastaza ostica: da un lato esistevano problemi pratici, come il difficile innesto dei cavi, lo scarso numero di periferiche collegabili, la necessità di riavviare la macchina, dall'altro la scarsa velocità del collegamento che riduceva le prestazioni dei dispositivi. Per risolvere questi problemi è nato l'USB, Universal Serial Bus, uno standard per la comunicazione periferica - computer che non solo è facile da usare, non richiede il riavvio del pc e collega un gran numero di dispositivi, ma che ha vertiginosamente aumentato le prestazioni e la velocità.
Più facile di così...
Collegare un cavo USB è facilissimo: l'estremità da inserire nel pc e quella da collegare alla periferica hanno forme diverse, per evitare equivoci, a meno che non si scelga l'USB senza fili wireless, leggermente più costoso ma ancora più comodo. Al momento del collegamento, il sistema operativo invia automaticamente un primo segnale alla periferica, la quale risponde, l'utente viene avvisato qualora servano dei driver e il dispositivo inizia subito a funzionare, senza alcun bisogno di riavviare: si tratta della funzionalità Plug - and - play. Nel corso del tempo, una gestione scrupolosa e accorta delle comunicazioni impedisce poi ad una periferica di occupare una porzione di banda eccessiva, a discapito di altri dispositivi.
continua >>> l'articolo di Roberto Trizio pubblicato su Alground Research Center

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alcune "preziose" idee regalo per le amiche/mogli/fidanzate,madri, suocere ...azzzzz :-)

































cheyenne

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