Dobbiamo fare qualche passo indietro, sfogliare le pagine della nostra memoria per ricordarsi di Brain, il primo virus per IBM-PC documentato. Brain era un boot sector virus con tecnologia stealth, capace di nascondersi prendendo il controllo dell’INT 13h, un interrupt utilizzato per il controllo diretto dell’accesso ai dischi. Ogni qualvolta si tentava di leggere il settore di boot del disco infetto, Brain mostrava la copia originale del boot sector.Da Brain in poi sono stati migliaia i virus che hanno utilizzato la stessa tecnologia (o più avanzate) per rimanere invisibili agli occhi dell’utente e degli scanner antivirus, alterando le funzioni basilari e compromettendo così il funzionamento del sistema operativo.Era il tempo di Brain, Stoned, Tequila e tanti altri famigerati nomi. Questa tipologia di infezione con il passare degli anni scomparse, lasciando il posto ad altri tipi di malware.Oggi la tipologia di infezione più complessa è senza ombra di dubbio il rootkit. Techicamente parlando, le modalità con cui un rootkit compromette a basso livello il sistema operativo è allo stesso tempo affascinante e pericoloso.
continua >>> l'articolo di Marco Giuliani (Malware Analyst dell’azienda di sicurezza PrevX), su Pc al Sicuro e sul Blog di PrevX
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cheyenne
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