mercoledì 11 giugno 2008

Protocollo di Kyoto: quando sarà firmato dagli U.S.A?

Grandi sforzi sono stati profusi in un tentativo di mettere d'accordo i Grandi della Terra sul problema di un'alternativa alle attuali fonti di energia, mentre il costo del barile di petrolio è schizzato a livelli inimagginabili sino ad ora ... Protocollo di Kyoto: allo stato dell'arte manca la firma della più grande potenza economica del mondo occidentale: Gli Stati Uniti. La Nazione si sta preparando alla grande Convention di novembre tra Democratici e Repubblicani.... sarà in grado di mettere nero su bianco prima di quella data? Ben vengano tutti gli approfondimenti ed i confronti tra diverse opinioni .... così come è utile ricordare che Kyoto e non solo ... ha posto all'attenzione di tutti il problema dei cambiamenti climatici, dell'effetto serra, del buco di ozono e quant'altro .... Ognuno di noi, nel nostro piccolo, può continuare lo svolgimento del tema ...e mettere in pratica qualcosa ...senza deleghe, come l' interessante approfondimento che segue ..
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I carbon credit non danno più l’indulgenza
Capire cosa bisogna fare per contrastare l’accumulo di CO2 nell’atmosfera – prima causa del global warming – è sempre più difficile. Il summit della FAO ha confermato il dubbio che utilizzare prodotti agricoli per produrre etanolo non è forse una grande idea. Adesso sia la BBC che Wired mettono in dubbio l’efficacia dei così detti “carbon credit” come strumento per compensare le emissioni di CO2. I carbon credit, strumenti finanziari “figli” degli accordi di Kyoto, rappresentano l’equivalente verde dell’indulgenza. Vengono trattati su diverse borse, con un transato annuo di oltre 10 miliardi di dollari. E si possono comprare anche su internet.Non potete rinunciare al vostro grosso fuoristrada, ma avete un senso di colpa per il CO2 che scaricate nell’atmosfera? Cliccate qui e con solo 80 dollari potete “compensare” le emissioni del vostro mostro meccanico. Terrapass vi invierà a casa un simpatico autoadesivo, che potrete fieramente incollare al paraurti per mostrare al conducente di quella Smart che voi siete “puliti” e chi inquina veramente è lui. Ritenete (non a torto) che il trasporto aereo sia responsabile di una percentuale importante (3-5%) delle emissioni di CO2, ma (altrettanto giustamente) non potete rinunciarvi? Cliccate qui e per pochi dollari (una trentina per un viaggio Roma – New York e ritorno) il vostro volo diventerà “carbon neutral”. Ciò sia se viaggiate Easyjet, sia (con qualche dollaro in più) se fate parte dei “lucky few” che si spostano con i jet privati di NetJets.
continua >>> l'articolo di Fabio Annovazzi pubblicato sul Network i-dome
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cheyenne

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