DOT QUELLOCHEVUOI
di Davide Mancini - Ispettore della Guardia di Finanza
“La lunghezza del nome può variare da un minimo di 3 ad un massimo di 63 caratteri. I nomi possono contenere solo i seguenti caratteri: da "a" a "z", da "0" a "9", e il simbolo "-", senza alcuna differenza fra minuscole e maiuscole”.
Fino a qualche giorno fa - giovedì per la precisione - questa sarebbe stata la risposta che si sarebbe ottenuta se si fossero chieste delucidazioni in merito alle regole da rispettare per la scelta di un nome a dominio.
Appresa questa nozione, non rimane che trovare il termine da utilizzare come identificazione univoca nella Rete che sia più idonea a descrivere la peculiarità del proprio sito.
Omonimie a parte, ci si deve necessariamente cimentare in una vera e propria peripezia sintattica.
Una volta individuato quello che fa al caso proprio, non rimane che scegliere con quale Top Level Domain completare l’URL.
In questo caso il lavoro è decisamente più agevole: si preferisce, di solito, il “.it” o il calderone “.com” – che, scherzo del destino, coincide anche con il troncamento della parola, forse più appropriata, “comune” oltre che del convenzionale “commercial” -.
Nel prossimo futuro, invece, si avrà un bel da fare anche per optare verso un TLD piuttosto che per un altro.
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Liberalizzazione dei domini: siamo sicuri che sia un vantaggio?
Riflessioni su i pro e i contro della personalizzazione dei suffissi di internet!Tutti non fanno che parlare positivamente della liberalizzazione dei domini decisa dell’Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), la società californiana ancora controllata dal Dipartimento del Commercio Usa, che gestisce l’assegnazione degli indirizzi internet, che recentemente ha approvato all’unanimità la proposta di permettere agli utenti di registrare domini di con estensioni di ogni tipo, allentando di fatto le regole finora ferree che permettono solo domini legati ai nomi dei paesi (.it, .uk), al commercio (.com) o alle organizzazioni (.org,.net).
Il presidente del comitato Icann, Peter Dengate Thrush, ha così commentato: “E’ un cambiamento storico poiché rivoluzionerà il modo in cui Internet appare e funziona”. Infatti se sino ad oggi era possibile registrare un dominio solo con uno delle 250 estensioni disponibili, ora, invece, sarà possibile creare un indirizzo internet che dopo il punto può finire, letteralmente, con una qualsiasi parola, e in qualsiasi lingua e carattere, anche in russo, arabo o in cinese mandarino. La ricchezza dell’Icann Se questa è sicuramente una grande novità, per il web che apre scenari commerciali più vasti, molti operatori del settore, però, si sono chiesti a cosa era dovuta questa apertura dell’Icann, conoscendo la ben nota rigidità dell’organismo dimostrata in passato.
Riflessioni su i pro e i contro della personalizzazione dei suffissi di internet!Tutti non fanno che parlare positivamente della liberalizzazione dei domini decisa dell’Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), la società californiana ancora controllata dal Dipartimento del Commercio Usa, che gestisce l’assegnazione degli indirizzi internet, che recentemente ha approvato all’unanimità la proposta di permettere agli utenti di registrare domini di con estensioni di ogni tipo, allentando di fatto le regole finora ferree che permettono solo domini legati ai nomi dei paesi (.it, .uk), al commercio (.com) o alle organizzazioni (.org,.net).
Il presidente del comitato Icann, Peter Dengate Thrush, ha così commentato: “E’ un cambiamento storico poiché rivoluzionerà il modo in cui Internet appare e funziona”. Infatti se sino ad oggi era possibile registrare un dominio solo con uno delle 250 estensioni disponibili, ora, invece, sarà possibile creare un indirizzo internet che dopo il punto può finire, letteralmente, con una qualsiasi parola, e in qualsiasi lingua e carattere, anche in russo, arabo o in cinese mandarino. La ricchezza dell’Icann Se questa è sicuramente una grande novità, per il web che apre scenari commerciali più vasti, molti operatori del settore, però, si sono chiesti a cosa era dovuta questa apertura dell’Icann, conoscendo la ben nota rigidità dell’organismo dimostrata in passato.
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Domini internet. ICANN propone la totale liberalizzazione
E' troppo presto per prevedere cosa possa succedere.
Ma la scelta dell'ICANN di liberalizzare i domini internet sembra essere un vero fulmine a ciel sereno.Entro la fine del 2009 (sempre che poi venga approvata definitivamente la proposta dal board esecutivo dell'ICANN) chiunque potrà registrare qualsiasi Top Level Domain, mandando praticamente in pensione i 21 tradizionalmente utilizzati fino ad oggi (oltre a quelli geografici). Tuttavia, questa opzione ha un "congruo" risvolto della medaglia. Questa libera scelta potrebbe costare fino a 100.000 dollari.
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ICANN libera tutti
di: Giacomo Dotta
L'ICANN ha deciso: dal 2009 si potrà registrare qualsiasi dominio previa presentazione di esplicita richiesta a prezzi pattuiti. I possibili problemi sono però molti e si attende ora un regolamento attuativo prima di dare il via alla critiche
continua >>> l'articolo di Giacomo Dotta pubblicato su Webnews
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Post in aggiornamento ....
cheyenne
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