mercoledì 20 febbraio 2008

METTIAMO AL SICURO I BAMBINI !!

Telefono Arcobaleno, associazione da dodici anni in prima linea contro ogni abuso sull’infanzia, sottolinea che la vera emergenza è la permanenza degli imputati per pedofilia nelle scuole, nelle parrocchie e nei luoghi frequentati dai bambini.
"Mettiamo i bambini al sicuro" Esorta Giovanni Arena, Presidente di Telefono Arcobaleno. "Prima ancora di chiederci se gli imputati di reati di pedofilia debbano attendere il giudizio definitivo a piede libero o in carcere, dobbiamo impedire che a questi soggetti siano affidati i bambini."
È noto infatti che il pedofilo – soggetto socialmente pericoloso e recidivo - sceglie spesso di svolgere attività che lo portino a vivere a stretto contatto con i bambini.
“Siamo presenti come parte civile in molti processi per pedofilia” ricorda Arena “taluni a carico di insegnanti che, in attesa del giudizio definitivo, hanno continuato e continuano a lavorare nelle scuole pubbliche pagati dallo Stato."
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PEDOBUSINESS
Polizia al lavoro per combattere la pedopornografia, ma stavolta la sfida è davanti al pc perché il nemico agisce online.
A Roma è nato il Centro nazionale per il contrasto a questo tipo di crimini.
I poliziotti sono esperti della navigazione in Internet e conoscono le insidie della rete utilizzata per attirare i minori in traffici ignobili che procurano anche enormi guadagni. Un traffico che purtroppo cresce ogni giorno e che permette di scaricare migliaia di immagini e filmati, ma anche di passare dal virtuale ai fatti quando, ad esempio in chat, le cosiddette amicizie si fanno più strette e si preparano incontri che di innocente non hanno più nulla.
Il centro, nato a Roma presso il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni del dipartimento della Pubblica Sicurezza, raccoglie le segnalazioni dei siti contenenti materiale pedopornografico in cui si imbattono cittadini, associazioni di volontariato, enti pubblici e Forze di Polizia, anche estere. Segnalazioni che vengono verificate e immesse in una black list a sua volta trasmessa agli Internet service provider italiani perché oscurino i siti incriminati, applicando il filtraggio previsto dalla legge.
cheyenne

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