Ritorno ancora una volta a scrivere di spam di cui sono inondate la maggior parte delle caselle di posta. Spam che è furto di servizi, spazzatura non richiesta, fastidiosa ed invadente in alcuni casi, mentre nella peggiore delle ipotesi è veicolo di phishing e malware. [rif. articolo "Spam: il cuore del Cybercrime"]E' un dato di fatto, purtroppo, che non è un problema individuale e partendo da questa premessa, trovo particolarmente interessante l'articolo di VisionPost "Annegati nello spam" di Serena Patierno, che invito a leggere, sino in fondo ....
Vi è una proposta di una risposta collettiva che potrebbe vedere Social Network come protagonisti ."Qualcosa, suggerisce però Cnet, si può fare. Per esempio, l'azione di gruppo potrebbe fare la forza. I Social Network in questo caso costituiscono un tipo di aggregazione perfetta, in quanto si può combattere lo spam grazie alla legge dei sei gradi di separazione. Ognuno può diffondere ai propri amici, e questi ultimi ad altrettanti amici, la propria lista di e-mail indesiderate, il che permette una efficace prevenzione"
Concetto, questo, ripreso anche da Marco Valerio Principato su Punto Informatico
"Tra i progetti più interessanti anche l'adozione di un approccio mutuato dal social networking, allo scopo di creare una comunità antispam basata sull'autenticazione e il riconoscimento reciproco, e dunque sui rapporti di fiducia insiti nella natura delle reti sociali, o almeno di alcune di esse."
Utopia?!?
Un esempio di Social Network (o Community) lo fornisce Luca Annunziata nell'articolo di Punto Informatico dal titolo "Google lancia il social network"
cheyenne
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