Il Consiglio di Stato ha deciso: Sacem, che rappresenta gli autori, potrà sorvegliare le reti di scambo di archivi musicali o video per peer-to-peer.
La Sacem avrà, dunque il diritto di sorvegliare le reti P2P e rilevare le infrazioni, annotare gli indirizzi IP, contabilizzare gli archivi scambiati, annotare gli indirizzi IP e redigere i dossier che saranno trasmessi ad un giudice preposto.
Tuttavia, la decisione non è stata ovvia poichè la controversia è durata due anni. Nel 2005, il Cnil(Commissione Nazionale dell'Informatica e delle Libertà) aveva rifiutato una domanda simile formulata dal Sacem. Questi stessi organismi intendevano seguire autonomamente gli internauti che mettono a disposizione la musica ed i video contenuti nei loro HDD. La richiesta,
però, era più complessa. Si trattava anche di recuperare presso i provider francesi (FAI) i nomi degli utenti che praticano gli scambi attraverso le reti peer-to-peer (P2P) ed i relativi IP. La Sacem desiderava anche poter inviare messaggi agli utenti per dissuaderli dal continuare.
Il Cnil giudicò inammissibile questa richiesta perchè avrebbe autorizzato la Sacem ad una raccolta di dati riguardanti gli utenti e considerò la richiesta sproporzionata rispetto alle finalità perseguite.
Nel contempo, la commissione Olivennes (rf. articolo Sarkozy contro la pirateria), ha sottoscritto un accordo che prevede la creazione di un'autorità indipendente e pubblica. Quest'ultima avrà il diritto di risalire ai nomi degli utenti e dovrebbe inviare loro i messaggi d'avvertimento (di cui Sacem voleva occuparsi), nonchè provvedere al distacco della linea di connessione ad Internet nel caso in cui, l'utente, ignorasse tali messaggi.
L'accordo, che non è stato ancora trasformato in una legge, prevede anche obblighi per i Provider, che saranno obbligati a collaborare, sotto pena di sanzioni. Dovranno anche approntare una selezione dei collegamenti Internet e dei loro abbonati. La messa in pratica è ancora lontana ........ ma il cammino è stato tracciato...
La Sacem avrà, dunque il diritto di sorvegliare le reti P2P e rilevare le infrazioni, annotare gli indirizzi IP, contabilizzare gli archivi scambiati, annotare gli indirizzi IP e redigere i dossier che saranno trasmessi ad un giudice preposto.
Tuttavia, la decisione non è stata ovvia poichè la controversia è durata due anni. Nel 2005, il Cnil(Commissione Nazionale dell'Informatica e delle Libertà) aveva rifiutato una domanda simile formulata dal Sacem. Questi stessi organismi intendevano seguire autonomamente gli internauti che mettono a disposizione la musica ed i video contenuti nei loro HDD. La richiesta,
però, era più complessa. Si trattava anche di recuperare presso i provider francesi (FAI) i nomi degli utenti che praticano gli scambi attraverso le reti peer-to-peer (P2P) ed i relativi IP. La Sacem desiderava anche poter inviare messaggi agli utenti per dissuaderli dal continuare.
Il Cnil giudicò inammissibile questa richiesta perchè avrebbe autorizzato la Sacem ad una raccolta di dati riguardanti gli utenti e considerò la richiesta sproporzionata rispetto alle finalità perseguite.
Nel contempo, la commissione Olivennes (rf. articolo Sarkozy contro la pirateria), ha sottoscritto un accordo che prevede la creazione di un'autorità indipendente e pubblica. Quest'ultima avrà il diritto di risalire ai nomi degli utenti e dovrebbe inviare loro i messaggi d'avvertimento (di cui Sacem voleva occuparsi), nonchè provvedere al distacco della linea di connessione ad Internet nel caso in cui, l'utente, ignorasse tali messaggi.
L'accordo, che non è stato ancora trasformato in una legge, prevede anche obblighi per i Provider, che saranno obbligati a collaborare, sotto pena di sanzioni. Dovranno anche approntare una selezione dei collegamenti Internet e dei loro abbonati. La messa in pratica è ancora lontana ........ ma il cammino è stato tracciato...
fonte
cheyenne
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