martedì 22 aprile 2008

Hackerare un Software: roba da principianti

di Davide Mancini *

Martedì scorso i cervelloni dell’ateneo hanno presentato un’allarmante dimostrazione su come siano in grado di manipolare un microprocessore e permettere di aprire un varco all’interno di un computer, consentendo di operare dall’esterno in maniera indisturbata e praticamente invisibile ad ogni forma di controllo con la tecnologia ad oggi disponibile. Il responsabile del progetto ha spiegato come per la perfetta riuscita del test sia stato sufficiente riprogrammare una parte dei circuiti – poco più dello 0,1% - presenti su un processore; nel caso, un LEON sul quale “girava” un sistema operativo Linux. Dettaglio preoccupante è che tale chip, basato su tecnologia SPARC - Scalable Processor Architecture – , sebbene non abbia un diffuso impiego, è simile a quelli usati in alcune apparecchiature che allestiscono la Stazione Spaziale Internazionale.
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* Davide Mancini. Ispettore della Guardia di Finanza, è il responsabile dell’Unità Computer Forensic del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche. Ha prestato servizio al Nucleo Centrale di Polizia Tributaria e al Nucleo Speciale Investigativo e nel corso della carriera – per i brillanti risultati conseguiti - ha meritato 2 encomi solenni, 3 encomi semplici e 4 elogi. Laureato in Economia all’Università degli Studi di Bologna, ha frequentato
numerosi corsi di specializzazione – tra l’altro - all’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti/Pescara, alla LUISS Management, alla Scuola Reiss Romoli TILS, presso lo United States Secret Service. Maturata una significativa esperienza come Consulente Tecnico d’Ufficio alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, ha svolto attività di docenza nel Master in Peacekeeping & Security Studies dell’Università di Roma Tre. Nella sua attività pubblicistica vanta collaborazioni con Italia Oggi e Milano Finanza. Docente di “Metodologie investigative digitali e computer forensic” al Master in Gestione della Sicurezza tenuto dall’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, attualmente scrive anche su Nòva 24 – Il Sole 24 ORE.
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GLOSSARIO:

Cracker: definito come colui che danneggia irremidiabilmente il file (da "to crack": danneggiare, distruggere) a differenza dell'hacker che - nella maggior parte dei casi - si limita a dimostrare la sua superiorità a livello di conoscienza nell'uso del pc.

Hacker: L'Hacker è una persona, con una conoscenza superiore dell'uso del PC, amante del web, e di tutte le novità riguardante l'informatica, tenta di inventare e scoprire sempre cose nuove. Inoltre c'è da dire che un vero Hacker non reca mai danno a terzi. Siccome, però, in origine il termine era tutt'altro che dispregiativo, un hacker era un bravo programmatore senza intenti maliziosi, anche adesso questo termine viene usato per indicare una persona molto esperta e capace: Un Kernel Hacker, ad esempio, è un esperto programmatore del Kernel (il nucleo del S.O.). (vedi anche Cracker). H. Crackdown: la prima operazione di polizia, avvenuta nel 1990 negli USA, contro gli hacker informatici.

Lamer: Il termine trova la sua traduzione dall'inglese con la parola zoppo. Questa definizione viene usata per indicare una persona che parla di argomenti informatici (ma non solo) senza conoscerne realmente il significato, colui che si serve di programmi altrui per fare danni ad un sistema, oppure per indicare coloro che diffondono in Internet software piratato, oppure molto vecchio o infetto da virus e trojan, oppure, ancora, per indicare un utente delle chat line che utilizza spesso le lettere maiuscole, che insulta gli altri, o che utilizza troppe abbreviazioni.
cheyenne

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